Ultima modifica: 25 Maggio 2016

Criteri della programmazione curricolare e delle attività didattiche

Le varie progettazioni dei P.S.P. di scuola primaria e  P.P.A.E dell’infanzia , vengono allegate al presente documento.
Il Collegio docenti ha elaborato alla luce della nuova  normativa , un proprio curricolo formativo, costituito da:
Obiettivi generali del processo formativo per ciascuna classe e per ciascuna disciplina o campo d’esperienza;
Obiettivi specifici di apprendimento, ( OSA ) , rintracciabili anche nella convivenza civile;
Obiettivi formativi personalizzati;
Unità didattiche d’apprendimento;
Un sistema di indicatori di verifica , sempre per ogni classe ed ogni disciplina

In questa parte vengono evidenziati gli aspetti fondanti le scelte didattiche
3.1 Principi generali.
· Perseguimento degli obiettivi stabiliti dai programmi
· Rispetto delle potenzialità apprenditive e dei ritmi degli alunni;
· Preparazione di un adeguato ambiente di apprendimento per l’autonoma conquista delle conoscenze e delle competenze disciplinari;
· Unitarietà dell’insegnamento;
· Pluridisciplinarità e transdisciplinarità ;
· Metodologia della ricerca-azione;
· Individuazione e utilizzazione di tecniche e mezzi idonei a consentire il conseguimento delle finalità educative e degli obiettivi didattici;
· Uso di adeguati mezzi di verifica e valutazione;
· Distribuzione delle attività, tenendo presente il loro carico cognitivo.

3.2 Obiettivi  formativi:
· affettivi: per stabilire un equilibrio di base che possa riflettersi positivamente sul piano comportamentale e di apprendimento;
· morali, civili e sociali: da perseguire nel campo del comportamento, nella responsabilizzazione individuale e di gruppo, negli orientamenti verso i problemi della vita comunitaria;
· espressivi: da raggiungere con un adeguato utilizzo dei linguaggi sia verbali che non, attraverso attività ludiche, psico-motorie, sportive, musicali, grafiche, manuali, di drammatizzazione e di informatica, da svolgersi nei diversi laboratori.
· cognitivi: da conseguire mediante significativi interventi nell’area linguistica, logico-matematica, storico-geografico-scientifica e religiosa.

3.3 Unitarietà dell’insegnamento
Il concetto di unitarietà dell’insegnamento è correlato a quello dell’ unità educativa del discente, per cui emerge la necessità di raccordare i contenuti agli obiettivi secondo una visione prospettica, organica e unitaria.

Ciò si realizza attraverso la sistematicità dell’insegnamento-apprendimento, per cui l’unitarietà dell’insegnamento si configura come:
a) unitarietà di alcuni concetti base;
b) unitarietà di  tematiche comuni utili a tutte le discipline;
c) unitarietà del mezzo linguistico e dei metodi d’insegnamento finalizzati all’apprendimento in un ambiente ricco di stimoli.

Unitarietà e continuità dovranno, perciò, essere i paradigmi utili per adattarsi alle esigenze formative degli alunni, al processo unitario e continuo della loro personalità, sistematicamente ed epistemologicamente correlato al medesimo processo della realtà ambientale e socio-culturale in cui vivono.

3.4 Transdisciplinarità
Mentre le discipline studiano gli aspetti particolari della realtà, transdisciplinarità riflette una realtà più globale e complessa nella quale tende a realizzarsi, caso per caso, come struttura di strutture, per cui essa si richiama all’assoluta necessità di  operare tenendo conto della trasversalità delle diverse discipline.
Occorre, pertanto, improntare l’attività didattica ricercando e stabilendo rapporti e collegamenti tra le varie discipline, tenendo conto dei seguenti criteri:
– individuazione degli elementi di complementarietà e integrazione;
– individuazione di somiglianze, analogie e parallelismi;
– costruzione di  un sapere unitario, che colleghi le diverse acquisizioni e valorizzi la molteplicità e la varietà delle conoscenze acquisite.

Tutte le discipline trovano complementari momenti di aggancio e richiedono al bambino le capacità di:
– capire;
– spiegare, raccontare, esporre, commentare;
– operare, classificare, individuare relazioni, stabilire rapporti.

L’educazione alla convivenza civile rappresenta l’occasione per realizzare momenti autentici di transdisciplinarità in quanto coinvolge le attività didattiche tutte.

3.5 Verifica e valutazione
Promuovere il pieno sviluppo della personalità di ogni alunno e l’alfabetizzazione culturale nel contesto di un ambiente educativo di apprendimento, in questa dimensione la valutazione assume carattere formativo perché rende efficace l’attività didattica. Essa implica la conoscenza approfondita degli alunni per rilevarne attitudini, comportamenti, competenze e abilità al fine di disegnare percorsi didattici adeguati alle loro effettive esigenze.
Partendo da tali considerazioni si procederà tenendo conto dei seguenti punti:
¨ conoscenza della situazione di partenza attraverso la rilevazione dei pre-requisiti e delle conoscenze acquisite tramite le informazioni d’ingresso ottenute dalla collaborazione con la famiglia e le insegnanti del precedente ordine di scuola;
¨ rilevazione e valutazione dei comportamenti, delle attitudini, delle competenze e delle abilità personali;
¨ raccolta in maniera sistematica, continuativa di informazioni relative allo sviluppo dei quadri di conoscenza e di abilità, alla maturazione del senso di sé di ogni alunno;
¨ raccolta delle informazioni in maniera sintetica, secondo criteri che assicurino un positivo confronto dei livelli di crescita individuali e collettivi;
¨ utilizzo di differenti modalità e strumenti di raccolta delle informazioni, pertinenti al tipo di attività prese in considerazione, così come previsto nei criteri dei P.S.P. e P.P.A.E. ;
¨ le osservazioni sistematiche dovranno costituire lo strumento privilegiato per la continua regolamentazione dei P.S.P. e P.P.A.E. , permettendo di introdurre per tempo quelle modificazioni o integrazioni che risultano opportune.

Partendo da quanto affermato la valutazione dovrà avere i seguenti caratteri:
– diagnostico, che riguarda la conoscenza iniziale dell’alunno nei suoi diversi aspetti;
– formativo, che segue il processo di apprendimento in ogni suo momento e può produrre eventuali modifiche al processo stesso;
– sommativo, che è condotta al termine di un processo didattico definito ed è la sintesi degli apprendimenti prodotti negli alunni.

La valutazione deve necessariamente seguire i tempi della verifica per cui avremo una valutazione iniziale, in itinere, bimestrale, quadrimestrale e finale che verrà documentata nel Portfolio.

Essa si avvarrà di mezzi e strumenti così come previsto per ogni disciplina, al fine verificare il livello della padronanza delle conoscenze e delle competenze, nonché il grado di maturazione dell’identità personale sia in modo analitico che globale.

Le attività LARSA saranno costituite dalla riproposta in modo personalizzato degli O.S.A., evidenziati nelle varie unità didattiche delle diverse discipline e campi di esperienza, e adeguati alle difficoltà e alle necessità degli alunni.

Il Collegio docenti ha stabilito di adottare schede di rilevamento dei vari aspetti personali dell’alunno, dalle sue attitudini, alle sue conoscenze, ai modi e ai tempi attraverso i quali si realizzano gli apprendimenti. Inoltre dovendo effettuare le prove dell’INVALSI , ha deliberato di predisporre nella scuola primaria prove oggettive disciplinari per tutte le classi da sottoporre agli alunni in ingresso, a fine I° quadrimestre e a fine anno scolastico.

Il D.P.R. n. 122 del 22 giugno 2009 “Regolamento sulla valutazione degli studenti nelle scuole di ogni ordine e grado” dispone che la valutazione periodica e annuale degli apprendimenti degli alunni di scuola primaria e la certificazione delle competenze acquisite è espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale della maturazione raggiunta. La valutazione del comportamento viene espressa con giudizio.

Il collegio docenti, in conformità con quanto disposto dalla norma, ha deliberato precisi criteri di valutazione.




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